giovedì 10 giugno 2010

...e la Terra Prese Fuoco (1961)

Titolo Originale: The Day the Earth Caught Fire
                        (Letteralmente: Il giorno in cui la Terra prese fuoco)

Regia: Val Guest

Cast: Janet Munro, Leo McKern, Edward Judd

Genere: Fantascienza  

Sottogenere: Apocalittico


“Siamo stanchi, impauriti, preferiamo distruggerci piuttosto che vivere nelle preoccupazioni e nella paura. C’è rimasta una sola speranza: che tutto finisca al più presto!” – Peter Stenning

A seguito dell’esplosione simultanea di due bombe nucleari facenti parte di una serie di esperimenti bellici statunitensi e russi, la Terra subisce una inclinazione del proprio asse dovuta alla potenza dell’impatto. Nella redazione di un giornale londinese si cercano di riportare i fatti nella maniera più dettagliata possibile mentre il mondo comincia a subire violente trasformazioni climatiche. La temperatura sale ogni giorno di più, l’acqua comincia ad evaporare e la popolazione cade nel panico. I politici e gli scienziati di tutto il mondo dovranno trovare il prima possibile una soluzione o la fine dell’umanità sarà certa.

Val Guest ci propone un film che riflette sul triste tema della folle corsa agli armamenti bellici, che fu centro delle strategie politiche di Stati Uniti e Unione Sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
All’epoca in cui il film uscì la tensione era al culmine, in piena Guerra Fredda si temeva un conflitto nucleare tra le due superpotenze a seguito degli avvenimenti che diedero origine alla cosiddetta “Crisi dei Missili di Cuba“. Nel film il reporter Peter Stenning assieme all’amico Bill Maguire investigano sugli avvenimenti cercando di offrire un punto di vista realistico ai lettori del loro giornale.
Il realismo è alla base dell’intera sceneggiatura, scritta da Wolf Mankowitz e Val Guest insieme, e contribuisce a rendere le vicende narrate più credibili e di conseguenza più spaventose.
Il ritmo serrato dei dialoghi trasmette una sensazione generale di ansia e Guest utilizza uno stile registico elaborato che ancora oggi è spunto per molti film d’azione. In alcune scene, nonostante non si tratti di un film post-apocalittico, sembra di assistere ad un vero e proprio scenario di totale distruzione della civiltà, con le città abbandonate e le strade attraversate dalle sole ventate di polvere.
L’uso adeguato di filtri e del formato Dyaliscope aumentano notevolmente il senso di catastrofe imminente.

Gli attori sono tutti di buon livello ma il protagonista principale, Edward Judd, è perfetto nel suo ruolo di giornalista egoista e demotivato che se ne frega di tutto, persino del proprio lavoro.
Per tutto il film promette all’amico Bill, che lavora spesso al posto suo, di scrivere un articolo decente sugli avvenimenti che stanno sconvolgendo l’umanità ma non lo farà fino alla fine, fino a quando non sarà troppo tardi. Il suo comportamento potrebbe essere una critica nei confronti di chi vuole vivere la serenità della propria piccola realtà fingendo che non esistano altri problemi al mondo se non i propri.
L’individualismo uccide la coscienza collettiva, che è l’unica forza in grado di far superare all’uomo le peggiori difficoltà se non addirittura l’estinzione. 

Nessuno arriva a salvare l’umanità alla fine di questa storia, perchè gli uomini possono salvarsi solo se si uniscono abbandonando i conflitti.
Il moralismo è presente ma dosato egregiamente evitando di risultare pesante ed anche il finale è scelto con saggezza, lasciando aperte due possibili strade: la salvezza o la distruzione.
E’ da sottolineare anche un certo erotismo nella storia d’amore tra Peter e Jeannie, piuttosto avanti per l’epoca ma ben lontano dalla volgarità e portato sullo schermo dalla femminilità della bella Janet Munro.
Siamo di fronte ad un film dai toni e dai temi estremamente attuali, che vuole essere un pretesto per invitare gli spettatori a pensare e proprio per questo è caldamente consigliato.

Curiosità:

- Gli interni della redazione del giornale per cui lavorano i protagonisti sono stati girati in una vera redazione londinese che si trovava a Fleet Street, la “Express Newspapers“.

- L’inquadratura di un camion dei vigili del fuoco che sfreccia durante la notte è la stessa utilizzata nei fotogrammi del film L’Astronave Atomica del Dottor Quatermass del 1955, sempre per la regia di Val Guest.

- L’attore Michel Caine recita nella parte di un poliziotto ma non è accreditato nei titoli di testa.

VOTO: 7/10