Letteralmente: -
Regia: Mario Caiano
Cast: Mark Forest, Ferruccio Amendola, Marilù Tolo
Genere: Peplum
Sottogenere: -
"Rivedrai la tua ragazza cristiana nell'arena, dove sarà gettata in pasto alle belve feroci!" - Vitellio
TRAMA:
A Roma, sotto l'imperatore Vitellio, il gladiatore spartano Maciste diviene l'idolo dei Romani. Olimpia, una bellissima dama di corte, si innamora di lui e ciò suscita la gelosia di Siface, capo dei Pretoriani. Sotto l'accusa di aver ucciso un pretoriano e di averne ferito un altro per salvare una cristiana, Maciste viene condannato alla prova della verità. Superata la prova, Vitellio applaude la prodezza di Maciste e concede la grazia per la fanciulla, ma gli amici di lei vengono rinchiusi nel Carcere Mamertino. Maciste, liberati i prigionieri, è nuovamente inseguito da Siface e i due dovranno scontrarsi duramente.
A Roma, sotto l'imperatore Vitellio, il gladiatore spartano Maciste diviene l'idolo dei Romani. Olimpia, una bellissima dama di corte, si innamora di lui e ciò suscita la gelosia di Siface, capo dei Pretoriani. Sotto l'accusa di aver ucciso un pretoriano e di averne ferito un altro per salvare una cristiana, Maciste viene condannato alla prova della verità. Superata la prova, Vitellio applaude la prodezza di Maciste e concede la grazia per la fanciulla, ma gli amici di lei vengono rinchiusi nel Carcere Mamertino. Maciste, liberati i prigionieri, è nuovamente inseguito da Siface e i due dovranno scontrarsi duramente.
Dietro a questo film, diretto da Mario Caiano, c'è una produzione di tutto rispetto. Da apprezzare i lavori artistici, dagli ottimi costumi vari e ricercati, che danno colore alle scene, alle ottime scenografie, che permettono al regista di spaziare tra diverse location di effetto per sviluppare la trama del film. Una trama non delle più elaborate, ma che comunque riesce a mantenere alto l'interesse dello spettatore senza mai cadere troppo di tono.
La figura dell'eroe muscoloso è intrecciata col tema storico della persecuzione dei cristiani, perpetrata dall'Imperatore di Roma, che al tempo temeva la forza di una religione che non fosse sotto il suo diretto controllo. Maciste diventa quindi il difensore dei valori religiosi, oltre che dei deboli e degli oppressi. Un taglio leggermente nuovo nei contenuti rispetto allo standard voluto dal genere, improntato esclusivamente sull'azione di poche parole. Peccato che, per sviluppare questo tema, il regista si soffermi troppo sulle scene in cui i cristiani, costretti a fuggire, si nascondono nelle caverne per svolgere le loro messe, scene che rallentano il ritmo generale del film.
A risollevare il tutto c'è un cast di buoni attori, tra cui citiamo il famoso Ferruccio Amendola che, aiutato dalla sua bravura, ruba la scena perfino a Mark Forest inserendo alcuni momenti ironici piacevoli. Il migliore, però, resta Franco Cobianchi nella parte di Vitellio. Memorabile la scena del combattimento nell'arena tra Maciste e un "feroce" (ma in realtà goffo) gorilla.
Contenuti: 2/5 | Recitazione: 3/5 | Tecnica: 4/5 | Sesso: 0/5 | Violenza: 1/5 |
CURIOSITA':
- L'attrice Marilù Loto, che in questa pellicola interpreta Olimpia, fu scritturata durante gli anni '60 per la partecipazione in diverse pellicole di genere Peplum.
- L'attrice Marilù Loto, che in questa pellicola interpreta Olimpia, fu scritturata durante gli anni '60 per la partecipazione in diverse pellicole di genere Peplum.
VOTO: 8/10