sabato 12 giugno 2010

Byleth - Il Demone dell’ Incesto (1972)

Titolo Originale: Byleth, il demone dell’incesto

Regia: Leopoldo Savona

Cast: Mark Damon, Claudia Gravy

Genere: Exploitation

Sottogenere: Sexploitation



“Byleth, io ti sfido! Spirito immondo, esci dai tuoi abissi!” – Lionello Shandwell

Il duca Lionello incontra nuovamente la sorella Barbara dopo un viaggio che l’ha tenuta lontana da casa per un anno. Lei lo mette al corrente del suo matrimonio con Giordano, un uomo di famiglia benestante, ma questa notizia sconvolge Lionello poichè il legame che unisce i due fratelli è un amore che sconfina nell’attrazione l’uno per l’altra. Nel frattempo alcune donne vengono uccise con un pugnale a tre lame, indizio che fa pensare ad un rituale legato al demone Byleth. La polizia indaga, e Lionello è tra i sospettati.

Fortunatamente la versione di Byleth – Il Demone dell’Incesto che ho potuto visionare è una edizione uncut.
Dico “fortunatamente” perchè le scene tagliate, quelle erotiche tanto per intederci, sono importanti per avere un quadro completo di quello che questa produzione voleva essere.
L’incipit è interessante: assistiamo subito all’omicidio di una giovane prostituta che alza immediatamente il livello della tensione, poi i titoli di apertura graficamente accattivanti che potrebbero essere degni dei migliori film gotici di un tempo e l’entrata in scena di Mark Damon, il conte Lionello, in abiti ottocenteschi e in sella ad un cavallo bianco.
E’ quindi un ottimo inizio per questa produzione a budget decisamente contenuto se non fosse che, di lì a poco, il regista ci dimostrerà di avere scarsa capacità nel mantenere alta la qualità generale del film.

Il montaggio infatti fatica a tenere insieme i pezzi di una sceneggiatura di per sè scarna, scritta dallo stesso Savona, tanto che a volte abbiamo l’impressione di esserci persi qualche scena, qualche battuta oppure di guardare un’edizione tagliata del film.
La trama avanza in maniera frammentata e le inquadrature si soffermano troppo sul personaggio di Mark Damon (I Tre Volti della Paura, La Caduta della Casa Usher) che non può, con la sua sola interpretazione, riempire dei vuoti incolmabili. Erroneamente viene dato poco spazio al personaggio dell’assassino, figura che avrebbe donato maggiore tensione al film essendo la chiave del misterioso intrigo dietro alla serie di omicidi. Savona non sfrutta al meglio le carte che ha in mano e questo è un peccato perchè gli attori in fondo si impegnano mantenendo un certo livello di professionalità, le attrici esercitano il loro fascino egregiamente e il cast di contorno è composto da caratteristi che non sfigurano nelle loro parti.
Anche i costumi sono ben realizzati e le scenografie delle scene “in interno” sono piuttosto curate ma non si può dire lo stesso delle musiche, decisamente caotiche e a volte fuori sincronia con alcune scene.

Nel complesso il progetto sarebbe andato a buon fine se fosse stato messo nelle mani di Roger Corman o di Terence Fisher, anche perchè alcune scene ricordano le famose produzioni della Hammer Films. Savona purtroppo incentra tutto solo sul legame morboso dei due fratelli, svuotando la trama da ogni altra sfumatura interessante e trasformando il personaggio di Lionello in un semplice voyeur con pulsioni maniaco-depressive da usare come pretesto per inserire scene erotiche soft-core e nudi femminili in quantità.
Il vero intento del regista non lo sapremo mai, forse ha voluto accodarsi al filone sexploitation per rendere il film commerciabile e guadagnarci qualcosa, ma di sicuro ha gettato via l’opportunità di creare un piccolo cult se solo avesse lavorato più profondamente sulla sceneggiatura perchè nemmeno negli anni settanta bastavano due donne svestite e un pò di sangue per dire di aver girato un buon film.

Vale la pena guardarlo se si apprezzano le atmosfere dei film inglesi della Hammmer a cui Byleth – Il Demone dell’Incesto fa leggermente il verso. Sconsigliato a chi non ama i film dal ritmo lento.

VOTO: 5/10