sabato 12 giugno 2010

The X-Files - Serie TV (1993/2002)

Titolo Originale: The X Files (Letteralmente: I casi X)

Regia: Registi Vari

Cast: Gillian Anderson, David Duchovny, Robert Patrick, Annabeth Gish

Genere: Thriller – Fantascienza



“La verità è là fuori” – Fox Mulder 

L’agente dell’FBI Dana Scully, specializzata in medicina legale, viene assegnata al reparto denomitato “X-Files” in affiancamento all’agente Fox Mulder, detto “Lo spettrale“, famoso per i suoi metodi investigativi poco ortodossi e per la sua convinzione riguardo l’esistenza degli alieni. Questi ultimi rapirono sua sorella quando erano bambini e Mulder vide tutto con i suoi occhi ma negli anni nessuno gli credette mai, per questo quando divenne agente dell’FBI gli affidarono gli X-Files, indagini ancora aperte su casi irrisolti e scientificamente inspiegabili. Nella soluzione dei casi paranormali egli spera di mettere insieme indizi che possano ricondurlo al ritrovamento della sorella. Scully lo acccompagna in questa ricerca ma il suo scetticismo le impedisce di credere del tutto alle teorie di Mulder fino a quando la verità su alcuni casi metterà a repentaglio le loro stesse vite. I due agenti scopriranno che un grande complotto contro l’umanità è portato avanti da organizzazioni segrete che stanno gettando le basi per una grande invasione aliena mentre altre forze cercano di contrastare la realizzazione di questo terribile progetto. Il destino del mondo è quantomai incerto e Scully e Mulder faranno il possibile per impedirne la disfatta.

La serie TV The X-Files appartiene al filone di telefilm di nuova generazione che invase i nostri circuiti televisivi negli anni novanta.
Se proviamo a tornare indietro di altri dieci anni o qualcosa di più non possiamo non ricordare titoli come Dr.Who, Visitors, UFO e altre serie memorabili che colmarono l’insaziabile desiderio di fantascienza degli appassionati di un tempo. I mezzi a disposizione erano limitati e decisamente più artigianali rispetto a oggi ma le atmosfere erano più tangibili e più vere pur trattandosi di finzione e le idee pù originali.
La differenza tra le serie TV di quegli anni e quelle di nuova generazione sta proprio nella forma perchè la sostanza, nelle produzioni moderne, è ormai una qualità rara da trovare. L’idea alla base di X-Files è delle più scontate tanto che Chris Carter, ideatore del progetto e sceneggiatore, afferma di aver preso direttamente spunto dal telefilm Kolchak: The Night Stalker degli anni settanta. La trama è molto simile ma il protagonista è un giornalista invece di un poliziotto.
Anche nel film Essi Vivono (1988 per la regia di John Carpenter) si parlava di alieni che governavano il mondo nascondendosi tra i piani alti della società.
Nella serie The X-Files la sceneggiatura è come un grande calderone in cui si gettano tutte le mitologie da ogni parte del mondo e ci si costruiscono attorno gli episodi, niente di inventato ad arte insomma. 

Torniamo quindi alla forma e cominciamo ad elencare i pregi di questa longeva serie.
Davanti a The X-Files non possiamo fare altro che rimanere stupiti da tanta professionalità, tutti i reparti sono altamente qualificati tanto che ogni fotogramma è sotto il controllo più totale della troupe e faticheremo a trovare un oggetto fuori posto perchè la scenografia è curatissima fin nei minimi dettagli.
Il lavoro di fotografia è sbalorditivo, tutte le luci sono delicatamente sfumate e gli ambienti sia esterni che interni, così come gli attori, sono illuminati seguendo un perfetto criterio che ne risalta profondità e volumi. Durante le oltre 200 puntate vedremo i tecnici prodigarsi nell’allestire con ottimi risultati qualunque scenario possibile, come fosse un mero esercizio di stile. Da cupi interni di palazzi a vie intricate delle metropoli, da squallide fognature a casinò di lusso, da deserti messicani a montagne innevate canadesi, ogni tipo di scenografia è stato sfruttato e non si ha mai l’impressione di vedere due volte lo stesso episodio.
Non da meno la professionalità di truccatori e costumisti al punto che gli attori sono sempre perfetti in ogni scena e con l’evolversi della trama e il passare degli anni cambiano esteticamente in maniera più che convincente, rivelando uno studio accurato e mirato alla caratterizzazione dei personaggi.
Meritati elogi vanno anche agli artisti degli effetti speciali, tutti di ottima fattura e realizzati con tecniche miste di ogni sorta.
La mancanza di originalità nella trama viene ampiamente colmata da una sceneggiatura di tutto rispetto capace di dosare con perfetto ritmo suspence, horror, fantascienza, romanticismo, azione e humor e di alternare episodi primari e secondari (dei 202 episodi che compongono la serie solo 61 sviluppano la trama principale dell’invasione aliena, gli altri sono storie autoconclusive) senza far scemare l’interesse dello spettatore. Molto intelligente è la scelta di accennare continuamente al rapporto di attrazione che nasce tra Scully e Mulder, mantenendo sempre alta la tensione sessuale tra i due che porterà lo spettatore a legarsi emotivamente ai personaggi per scoprire come andrà a finire la loro relazione apparentemente platonica. 

La serie doveva concludersi alla fine della quinta stagione ma il grande successo portò i dirigenti della 20th Century Fox a fare pressione affinchè venissero realizzati altri episodi.
L’attore David Duchovny compare raramente negli episodi delle ultime due stagioni poichè decise di dedicarsi ad altri progetti e fu sostituito da Robert Patrick (Terminator 2) nella parte di John Doggett.
Nel telefilm, per far coincidere la finzione con la realtà, si decise di affidare a quest’ultimo la direzione degli X-Files con l’incarico speciale di ritrovare l’agente Mulder nel frattempo misteriosamente scomparso. L’ottima interpretazione di Robert Patrick porta nuovo vigore alla serie e riesce a donare quell’alone di virilità che mancava al personaggio di Mulder, dando così agli sceneggiatori la possibilità di focalizzarsi maggiormente sulle scene di azione.
Possiamo dire dunque che The X-Files è una produzione che eleva la soglia di competenze molto al di sopra del livello medio delle produzioni degli anni precedenti e dona agli spettatori piacevolissime emozioni.

Fin qui abbiamo tessuto tutte le lodi possibili a questa serie che coinvolge e diverte, ora proviamo a muovere qualche critica.
Per quasi tutte le stagioni, nonostante l’andamento della sceneggiatura nelle singole puntate sia generalmente ben studiato, l’opening è sempre lo stesso: i due agenti scoprono un cadavere, Scully fornisce una spiegazione scientifica, Mulder la contraddice adducendo una spiegazione paranormale e infine lui ha sempre ragione.
L’evidenziare il contrasto tra i due risulta il più delle volte una scelta azzeccata ma per 202 episodi diventa ripetitiva.
Molto meno accettabile è l’ostinazione che Scully e Doggett hanno nel non voler credere a quello che vedono, una vera forzatura caratteriale dei personaggi. Entrambi assistono a manifestazioni di fantasmi, di alieni, vedono creature mostruose, addirittura muoiono e poi risorgono ma fino all’ultimo non accettano l’esistenza di una dimensione paranormale.
Passando in esame gli attori, David Duchovny è la spina nel fianco di tutta la serie, la sua recitazione è piatta, monotona e veramente poco ispirata e questo non si addice a chi ha l’onore di interpretare il personaggio principale di una serie che durerà per ben nove anni. Fortunatamente dall’altra parte abbiamo un cast di tutto rispetto, ogni attore cerca di dare spessore e caratteristiche uniche al proprio personaggio e la serie può così vantare un vasto spettro di ottime interpretazioni. 
Gillian Anderson brilla, o per meglio dire risplende, di luce propria ed è bravissima nell’esprimere tutte le possibili emozioni che attraversano l’anima di Dana Scully, donandole un carattere femminile, guerriero, fragile, amorevole, simpatico, infantile e maturo allo stesso tempo. La sua recitazione è in pefetta sintonia con quanto richiede la sceneggiatura e questa sua capacità interpretativa la trasforma nel vero e unico personaggio portante di X-Files, eclissando tutti gli altri attori che comunque svolgono un ottimo lavoro. 

Arriviamo infine a criticare l’aspetto forse più importante: i messaggi intrinsechi nel telefilm.
Siamo di fronte a una produzione mainstream americana perciò sappiamo già dove si andrà a parare:
1) I protagonisti americani sono sempre belli e il loro fisico è sempre in forma, pare che il tempo non possa nulla contro di loro e soprattutto vincono sempre;  
2) I cattivi sono sempre di altre nazionalità;  
3) Vi è il classico messaggio militaresco, ovvero spirito di squadra e forte unione contro un nemico comune, esaltato al punto da far sacrificare ad alcuni personaggi i propri figli nel tentativo di salvare gli Stati Uniti e l’umanità (Vietnam e Iraq ci ricordano qualcosa in merito a questo triste tema…);  
4) Gli americani sono sempre buoni e incapaci di compiere azioni riprovevoli tranne quando sono posseduti da delle entità non americane che comandano i loro pensieri e le loro azioni. Se riusciamo a dare il giusto peso a queste tematiche siamo pronti a entrare nel mondo di X-Files e a goderci 202 episodi di grande intrattenimento e di ottima fattura.

Curiosità:

- La serie The X-Files” si trova al secondo posto nella classifica dei “25 Migliori Telefilm di Sempre” redatta dalla famosa rivista TV Guide e il personaggio di Fox Mulder è al settimo posto nella classifica delle “25 Leggende della Fantascienza”.

- David Duchovny apparve in alcuni episodi della serie Twin Peaks del 1990 diretta da David Lynch.

- L’idea per la composizione della sigla di apertura “The X-Files Theme” venne al compositore Mark Snow quando premette accidentalmente un tasto sulla propria tastiera mentre era attivo un effetto sonoro detto “Echo”. Il suono gli piacque e decise di comporre il resto mantenendo la stessa atmosfera.

- Vennero realizzati due videogames ispirati alla serie TV, uno per PC (The X-Files Game) e un altro per Playstation 2 (The X-Files: Resist or Serve).

- L’episodio intitolato “Millennium” è stato prodotto per chiarire alcuni eventi conclusivi della trama principale di un altro telefilm omonimo (Millennium del 1996) creato dallo stesso Chris Carter ma poi terminato improvvisamente alla fine della terza stagione a causa dei bassi ascolti. L’attore principale era Lance Henriksen (Aliens – Scontro Finale).

- Il lungometraggio “X-Files – Il Film” del 1998 si colloca tra la quinta e la sesta stagione della serie TV, mentre “X-Files – Voglio Crederci” del 2008 si colloca dopo la nona stagione.

VOTO: 8/10