Titolo Originale: G.I.Joe – Rise of Cobra
(Letteralmente: G.I.Joe – L’ascesa dei Cobra)
(Letteralmente: G.I.Joe – L’ascesa dei Cobra)
Regia: Stephen Sommers
Cast: Dennis Quaid, Channing Tatum, Sienna Miller
Genere: Azione
“Tecnicamente la G.I.Joe non esiste. Se esistesse sarebbe una elìte degli uomini e delle donne delle migliori unità militari del mondo. Quando tutto il resto fallisce, noi vinciamo.” – Generale Hawk
Il trafficante d’armi McCullen riesce a vendere al governo americano delle testate atomiche di nuova generazione contenenti nanotecnologia e capaci di rendere letteralmente polvere città intere. Mentre il tenente Duke le sta trasportando in un luogo sicuro i Cobra attaccano la sua squadra e rubano le testate. A salvarli giungono i G.I.Joe che, dopo aver reclutato tra le loro file Duke e il suo braccio destro Ripcord, ingaggeranno contro i Cobra una lotta senza quartiere per sventare i loro piani di dominio.
Cominciamo con la spiegazione di cosa significa G.I.Joe.
Nel film sta per “Global Integrated Joint Operating Entity”, che possiamo tradurre più o meno con “Organizzazione Globale Cooperativa di Unità Operative”.
Se torniamo indietro e ci documentiamo sulla vera storia delle “action figures” della Hasbro scopriamo che l’acronimo era “Government Issue Joe”, ovvero “Soldato di fanteria di proprietà del governo”.
A questo punto ci è chiaro quanto sia patriottico e militaresco il simbolismo che accompagna questi giocattoli, in pratica rappresentazioni plastiche in miniatura del tanto mitizzato “eroe americano”, troppo spesso nei film ridotto a un soldato senza cervello che esegue ordini meccanicamente, col fine di conquistare Stati così piccoli e inermi che mai si sognerebbero di attaccare gli USA ma che vengono fatti apparire come nemici terribili e senza scrupoli, votati alla distruzione della libertà (in quanti film americani il nemico di turno è americano? Se ci fate caso sono quasi tutti di altri Paesi).
Nel film sta per “Global Integrated Joint Operating Entity”, che possiamo tradurre più o meno con “Organizzazione Globale Cooperativa di Unità Operative”.
Se torniamo indietro e ci documentiamo sulla vera storia delle “action figures” della Hasbro scopriamo che l’acronimo era “Government Issue Joe”, ovvero “Soldato di fanteria di proprietà del governo”.
A questo punto ci è chiaro quanto sia patriottico e militaresco il simbolismo che accompagna questi giocattoli, in pratica rappresentazioni plastiche in miniatura del tanto mitizzato “eroe americano”, troppo spesso nei film ridotto a un soldato senza cervello che esegue ordini meccanicamente, col fine di conquistare Stati così piccoli e inermi che mai si sognerebbero di attaccare gli USA ma che vengono fatti apparire come nemici terribili e senza scrupoli, votati alla distruzione della libertà (in quanti film americani il nemico di turno è americano? Se ci fate caso sono quasi tutti di altri Paesi).
Risulta difficile apprezzare questo film se restiamo ancorati a queste critiche ma se entriamo nella giusta ottica, ovvero che G.I.Joe La Nascita dei Cobra è un film per ragazzi, che i G.I.Joe vincono sempre, che riescono sempre alla perfezione in tutto quello che fanno, che sono tutti giovani e bellissimi e che camminano tra i ghiacci delle calotte polari in maglietta a maniche corte, allora questo è un film riuscito alla perfezione, anzi è riuscito meglio di molte altre produzioni di avventura che hanno tentato successi commerciali simili (vedi Street Fighter o Masters of the Universe ad esempio).
Il produttore Lorenzo di Bonaventura, lo stesso di Transformers e Transformers 2 – La Vendetta del Caduto, non limita il budget a disposizione, confezionando un film che mette in scena azione ed effetti speciali a profusione. Assistiamo a quasi due ore di computer grafica di elevata fattura, con scenari molto curati e colori sempre sgargianti. Stephen Sommers ci lascia respirare solo nei primi venti minuti poi è un continuo di inseguimenti, combattimenti ed esplosioni.
La regia è molto serrata, con repentini cambi di inquadrature e dialoghi poveri e veloci, in pratica un marchio di tutta la produzione americana di azione degli ultimi anni.
Gli attori sono così perfetti che finiscono per sembrarci davvero fatti di plastica come le “action figure”, ma alla fine nessuno riesce a starci davvero antipatico perchè ognuno è scelto molto bene per la sua parte e recitano tutti dignitosamente, sempre se paragonati ad altre produzioni del genere.
Il produttore Lorenzo di Bonaventura, lo stesso di Transformers e Transformers 2 – La Vendetta del Caduto, non limita il budget a disposizione, confezionando un film che mette in scena azione ed effetti speciali a profusione. Assistiamo a quasi due ore di computer grafica di elevata fattura, con scenari molto curati e colori sempre sgargianti. Stephen Sommers ci lascia respirare solo nei primi venti minuti poi è un continuo di inseguimenti, combattimenti ed esplosioni.
La regia è molto serrata, con repentini cambi di inquadrature e dialoghi poveri e veloci, in pratica un marchio di tutta la produzione americana di azione degli ultimi anni.
Gli attori sono così perfetti che finiscono per sembrarci davvero fatti di plastica come le “action figure”, ma alla fine nessuno riesce a starci davvero antipatico perchè ognuno è scelto molto bene per la sua parte e recitano tutti dignitosamente, sempre se paragonati ad altre produzioni del genere.
La trama risulta avvincente e chi è fan dei personaggi ne rimarrà soddisfatto.
I Cobra sono dei veri “cattivi” e sconfiggerli non è mai troppo facile per i G.I.Joe, proprio per questo motivo i combattimenti sono lunghi e coreografici, anche quelli di arti marziali.
Scopriamo inoltre due piccoli attori, che interpretano Snake Eyes e Storm Shadow da bambini, che sono davvero dei pregevoli atleti. Grande cura anche per gli effetti reali.
Costumi, armi e armature sono molto ben realizzati ed è facile notare che vi è sicuramente stato dietro un lavoro molto complesso e costoso a partire dal design fino alla realizzazione. Veramente stupefacenti le tute potenziatrici indossate da Duke e Ripcord.
Inutile muovere critiche significative a questo film, nè ad altri del genere, poichè non vogliono essere pellicole di spessore ma solo blockbuster da intrattenimento ed in questo G.I.Joe La Nascita dei Cobra centra perfettamente il bersaglio (non per niente il personaggio che affascina di più è proprio quello che parla di meno, Snake Eyes).
E allora, con un pacchetto di pop-corn in una mano e una cola nell’altra godiamoci questa avventura senza un attimo di respiro!
I Cobra sono dei veri “cattivi” e sconfiggerli non è mai troppo facile per i G.I.Joe, proprio per questo motivo i combattimenti sono lunghi e coreografici, anche quelli di arti marziali.
Scopriamo inoltre due piccoli attori, che interpretano Snake Eyes e Storm Shadow da bambini, che sono davvero dei pregevoli atleti. Grande cura anche per gli effetti reali.
Costumi, armi e armature sono molto ben realizzati ed è facile notare che vi è sicuramente stato dietro un lavoro molto complesso e costoso a partire dal design fino alla realizzazione. Veramente stupefacenti le tute potenziatrici indossate da Duke e Ripcord.
Inutile muovere critiche significative a questo film, nè ad altri del genere, poichè non vogliono essere pellicole di spessore ma solo blockbuster da intrattenimento ed in questo G.I.Joe La Nascita dei Cobra centra perfettamente il bersaglio (non per niente il personaggio che affascina di più è proprio quello che parla di meno, Snake Eyes).
E allora, con un pacchetto di pop-corn in una mano e una cola nell’altra godiamoci questa avventura senza un attimo di respiro!
Curiosità:
- Larry Hama, il vero creatore dei G.I.Joe, appare in un cameo nelle vesti di un generale NATO durante la scena della presentazione della tecnologia delle testate atomiche.
- La scena a Parigi è stata girata in realtà a Dejvice, vicino a Praga, e la troupe di scenografi ha modificato i palazzi e le strade decorandoli come fossero la capitale francese.
- Si pensò di girare una scena finale da inserire dopo i titoli di coda, in cui Snake Eyes racconta una barzelletta al resto dei suoi compagni, ma fu poi scartata per dare al film un senso di maggiore serietà.
- Nel film assistiamo a più di 250 esplosioni e 112 automobili distrutte.
- Vi è un riferimento al film La Maschera di Ferro del 1939 nella scena di apertura in cui si narra dell’antenato di McCullen.
VOTO: 6/10