giovedì 10 giugno 2010

The Transporter (2002)

Titolo Originale: The Transporter (Letteralmente: Il Trasportatore)

Regia: Corey Yuen, Louis Leterrier

Cast: Jason Statham, Shu Qi

Genere: Azione





“Regola uno: mai cambiare i patti.” – Frank Martin

Frank Martin, ex-soldato americano che ora vive in Francia, per guadagnarsi da vivere trasporta merci illegali con la sua auto. I suoi clienti sono quasi sempre criminali e per sopravvivere deve attenersi a tre regole fondamentali: l’accordo una volta sancito non può essere in alcun modo cambiato o modificato; mai fare nomi; mai aprire i pacchi. Una serie di eventi lo porterà a infrangere l’ultima regola e a trovarsi incastrato in un intrigo che lo metterà in pericolo di vita.

L’idea del film, riletta nella sua ossatura, potrebbe sembrare non male e anzi quasi intrigante, ma la sceneggiatura di The Transporter utilizza questo spunto di base solo per dare il via a una sequenza di situazioni al limite dell’assurdo.
In un film di azione raramente si pretendono anche contenuti di un certo spessore ma qui si sconfina nel ridicolo da quanto sono improbabili sia gli attori che la concatenazione degli eventi.
Il buono di turno è un soldato americano (non l’avremmo mai detto!) che decide di sventare, ovviamente da solo, i piani di una banda di trafficanti. A gettarlo in questa avventura è una bella ragazza cinese di nome Lai che svela a Frank la crudele verità dietro a questi loschi affari.
I personaggi, dal primo all’ultimo, non hanno alcun senso di esistere perchè si comportano in maniera assolutamente irrealistica e incomprensibile tanto che proseguire nella visione di questo film richiede il totale scollegamento del cervello.

Non chiediamoci perchè i criminali decidano di mettersi a sparare colpi di bazooka contro la casa di Frank in pieno giorno senza preoccuparsi di essere visti, non cerchiamo di capire perchè l’ Ispettore Tarconi, pur avendo le prove che Frank è un assassino e un contrabbandiere, decide di aiutarlo e lo fa evadere dal carcere regalandogli persino una pistola, non indaghiamo sul perchè dopo inseguimenti e scazzottate ed esplosioni il trucco e i capelli di Lai siano sempre in perfetto stato…
Evitiamo insomma di porci troppe domande perchè non avremo mai degne risposte e passiamo quindi a valutare altri aspetti.
La regia non è ai livelli di un film d’azione americano ma riesce coi suoi mezzi a confezionare un prodotto dal ritmo abbastanza serrato e nelle scene più complesse si districa con piccoli trucchi del mestiere, permettendo al film di stare dentro un budget di medio livello.

Gli attori sono decisamente mediocri con l’unica eccezione del protagonista, Jason Statham, che ha un volto duro e simpatico allo stesso tempo, quindi molto coerente col suo personaggio, ed è anche un buon atleta.
Le location scelte sono decisamente prive di personalità e nemmeno il lavoro degli scenografi riesce a dare un tocco creativo ad interni ed esterni così poveri di dettagli da risultare noiosi.
Le scene d’azione sono l’unico motivo di esistere di questo film, con attori e stuntman mediamente validi e alcune trovate decisamente assurde ma di intrattenimento.
Consigliato a chi ama vedere esplosioni e scazzottate staccando la spina dalla realtà.

Curiosità:

- Le locandine americane riportano Corey Yuen come regista e Louis Leterrier come direttore artistico mentre quelle europee riportano il primo come regista delle scene d’azione e il secondo come regista ufficiale.

- Jason Statham ha girato quasi tutte le scene d’azione senza l’utilizzo di una controfigura.

VOTO: 2/10